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martedì 9 aprile 2013

Scusate il ritardo!

Siamo stati molto occupati...                          2 mesi domani!


Ogni mattina a Pieve un gattino si sveglia e comincia a ***.
Ogni mattina, a Pieve, un cristiano si sveglia 
e comincia a preparare pappe, somministrare pastigliette e pulire occhietti.
E soprattutto, a pulire veloce quanto può, perchè il gattino *** più di una gazzella.
Non importa chi tu sia perché a Pieve già dal mattino tutti corrono come matti!

E' per questo che nelle fotografie si vedono solo gatti esausti?


I magnifici sette


 
A parte tutto, e diciamolo subito: di voglia di uscire da casa con questo tempaccio proprio non ne abbiamo avuta; e così abbiamo passato tutto il tempo a giocare, dormire, mangiare, imparare cose nuove... e soprattutto a far la cacca!


Perché negli ultimi giorni una subdola infezione intestinale ha colpito abbastanza duramente, a partire dalla più piccola, tutti i cuccioli, creando un bel po' di problemi. Altri problemi li abbiamo avuti noi "operatori ecologici", visto che i cuccioli non avevano ancora ben compreso a cosa servono le cassette igieniche...un delirio!


Testimonial FLOU per il Salone del Mobile



Con le assidue e amorevoli cure dei nostri umani siamo tornati a star bene, vispi e attivi come mai. Mangiamo ormai da soli enormi quantità di cibo che poi ci fanno assomigliare al serpente del Piccolo Principe, avete presente, no?



Le tremarelle sono solo un ricordo, come pure i movimenti rallentati e incerti: ora siamo schegge rapidissime e saettiamo da una parte all'altra della casa, e qualche volta anche su e giù da quella scala dai gradoni giganteschi. Giochiamo con gli altri gatti della comunità felina: dopo i primi momenti di diffidente attenzione abbiamo cominciato a riconoscerci e pare anche ad apprezzarci benissimo, tanto da dormire praticamente tutti assieme. E accettiamo di buon grado le attenzioni umane, senza spaventarci di quanto sono grandi questi esseri che ogni tanto ci acchiappano, ci cacciano in gola delle pastigliette che ci rifiutiamo stoicamente di ingoiare, ma poi ci coccolano e soprattutto ci fanno compagnia e ci nutrono.

Ora i caratteri sono ben distinti: c'è il contemplativo, sempre attaccato alla mamma, tranquillo e docile. Le due femmine sono particolarmente scatenate, e per giunta una di loro ha un carattere particolarmente forte: per farle ingoiare la pastiglietta è necessaria una certa dose di perseveranza e decisione. Inoltre, questa NON usa ancora la cassettina igienica! Chissà da grande, temo darà del filo da torcere!
L'altro maschio invece ama guardare negli occhi le persone, voglio dire: le fissa e sostiene i loro sguardi senza problemi. L'impressione immediata è che sia in posa. O è molto, molto socievole...
                                                         ...o è terribilmente miope!
Ehi... hai visto che belle zampotte che c'ho io?!? Sembrano grosse, e in effetti lo sono: c'ho sei dita per zampa....

 

Appello ai nostri amici.

Per favore, leggete bene!

Come potete inmaginare, nutrire curare accudire quest'orda di felini richiede disponibilità economiche non indifferenti. Chiediamo a tutti coloro che se la sentono e sono in grado di contribuire all'acquisto di alcuni accessori ormai indispensabili, che ci consentiranno una corretta gestione della bestiole, anche in fase di trasporto.

Un grazie di cuore.


Ps: le donazioni non sono fiscalmente deducibili.

lunedì 25 marzo 2013

UN MONDO NUOVO

Tutto bene, tutto bene. La mia teoria: la tranquillità di mamma gatta è contagiosa.

Dopo il viaggio da Milano a Pieve. 44 giorni.

Accomodarsi alla nuova casa, la nuova cuccia, gli altri gatti e ancora, la pappa solida, la cassettina. Il sole, la neve... ecco il grande Mondo Nuovo, che attira magnetico questi piccoli batuffoli di pelo.
Il nuovo campo-base è collocato in un bagnetto un po' defilato, al primo piano. Una doppia scatola di cartone ben isolata, la tendina a fermare gli spifferi, discreta e calda, qualche gioco intorno.
 le piastrelle non sono tra più sobrie del mercato, ma si intonano ai colori dei micetti.
Nessun angolo della casa rimane inesplorato, nemmeno la scala ripida e faticosa dalla quale si ruzzola più che scendere; nemmeno lo spazio esterno, coperto da tanta neve che potrebbe seppellirne sei di gattini, uno sull'altro.

E'  il momento di provare anche a mangiare qualche cibo solido: croccantini, scatolette, formaggio, carne fresca, pasta...
come si può dire: stare sul pezzo?

la prima pappa non si scorda mai
Ovvio che mangiando cibi solidi si cominci a far la cacca vera. E allora si comincia a usare la cassettina igienica con il pellet di legno (più economico ed ecologico della sabbietta). Certo, qualche volta scappa in giro, ma nemmeno poi tanto; un po' di pazienza, e si risolverà anche questo problema.
cassetta igienica "da viaggio"
Emergono le prime differenze di carattere, particolarità che successivamente definiranno meglio la personalità di ciascuno di essi. E così una è molto curiosa, uno non perde occasione per mangiare il cibo che trova, un'altra non vuol saperne - per ora - di mangiare cibi solidi, e il quarto è così pacifico da addormentarsi in mano quando lo si tira su. Alla lettera.

Mamma gatta ora li lascia soli per parecchio tempo; senza problemi i piccoli si stanno abituando ad essere autonomi. Lei li tiene d'occhio con discrezione, pronta a intervenire al minimo allarme; ma non li mette assolutamente in agitazione.

Davvero da prendere a lezione: avremmo anche noi figli più sereni.

Ogni tanto lancia qualche richiamo di rassicurazione e controllo. Loro giocano assieme, rincorrendosi per casa; esausti, si addormentano vicini. E anche si avvicinano agli altri gatti della comunità, li annusano, li toccano; vengono leccati, insomma, entrano "in società". 

E infine arriva il momento: l'ineguagliabile piacere di ritrovarsi tutti assieme a tettare e dormire ancora vicini, ronfante groviglio di teste zampe code.

Invidia!
sul piumone, vicini vicini.

 ***

Io mi auguro di avere in casa mia:
una donna provvista di prudenza,
un gatto a passeggio fra i libri,
e in tutte le stagioni amici
di cui non posso far senza.
(Guillaume Apollinaire)
 ***
 
Ciao amici, venite a trovarci: vi aspettiamo.


giovedì 14 marzo 2013

BYE BYE BABY

 

Associazione Pieve - Quarto Oggiaro
Libero Collettivo Felino

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Comunicato Stampa n. 7




Dopo i graditissimi omaggi da parte delle numerose ammiratrici e dei numerosi ammiratori che sono venuti a trovarci in questi giorni, e ai quali abbiamo dedicato le nostre attenzioni di felini in erba, siamo più che mai ammirati dalla bellezza di questo mondo sul quale abbiamo aperto gli occhi ormai da più di trenta giorni, accarezzati dall'amore di mamma Mimì e tra di noi fratelli, e rinfrancati dalla conoscenza con gli Umani.

Tutto questo è vera Poesia.

Tuttavia è giunto il momento di ampliare il nostro mondo, di conoscere altre cose, fuori dal rassicurante e protettivo - ma limitato - ambito della casa dove siamo nati.
Domani, forse un po' a malincuore, partiremo per raggiungere la terra dei nostri antenati, lassù tra le montagne dell'appennino parmense. Oltre a noi e a mamma gatta verrà anche zio Udi.

Lassù potremo apprendere le moltissime cose che serviranno a completare la nostra formazione e diventare "Veri Gatti di Campagna"; ma ricorderemo sempre l'amicizia che ci è stata offerta, e troveremo sempre il tempo per dividere un po' di coccole e di crocchette con chi vorrà venirci a trovare.

Hasta siempre!  

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO BLOG!


domenica 10 marzo 2013

Ciao Miao... chi sei?

I piccoli hanno giusto quattro settimane. Hanno voluto conoscerci - sono curiosi come gatti: ci sono venuti vicino, sopra, sotto. Ci hanno annusato, assaggiato, graffiettato...e sono bastate poche ore per predere quella confidenza che li aiuterà ad essere molto, molto socievoli con gli umani (chi ha conosciuto i nostri gatti grandi sa cosa intendo). Ancora non ci fanno le fusa, che riservano a mamma gatta durante la poppata, ma arriverà anche quello.
Basta ci si metta vicino alla cuccia per vederli zampettare fuori ed esplorare, per nulla intimoriti, quelli che ai loro occhi devono apparire come giganti. Altro che Lilliput...

Mimì e il suo fratellone Udi, nel loro attico, si concedono un momento di relax lontano dagli importuni.
Effettivamente è già qualche giorno che mamma gatta li attira fuori, chiamandoli con dei contenuti versetti di richiamo. Ma ieri sera, proprio non ne volevano sapere di uscire - troppo sonno - ha alzato la voce e si è messa a miagolare discretamente forte, fino a stanarli.  "Quando la mamma chiama... picciotto va e fa!"
Ormai la gatta li lascia soli buona parte del tempo, si ritaglia un po' di tempo per stare con noi o con suo fratello Udi, con cui ha ripreso a giocare alla grande.
Anche se ogni tanto qualche pistolino la raggiunge per il rabbocco, a costo di notevoli acrobazie. I piccoli girano per tutta la casa, e hanno imparato a chiamarla - fino a tre giorni fa pigolavano impercettibilmente, ora chiamano molto più forte, e lei li tranquillizza, rispondendo sempre.
Credo sia la tranquillità con cui mamma gatta si lascia avvicinare anche da perfetti estranei - basta che siano sufficientemente "ammodo" - che si estende ai gattini e gli consente di essere curiosi senza timori. 
Certamente son così piccoli che ogni tanto si addormentano di colpo, una sorta di surplace che ce li fapoi  trovare negli improbabili angoli dove ogni gatto come si deve va prima o poi a cacciarsi.

Eccezionale poppata in parete, difficoltà stimata V+

Oggi pomeriggio bagno di sole. Li abbiamo spostati dall'angolo tranquillo e riparato dove hanno la cuccia per metterli dietro la porta a vetri del balcone, al caldo e alla luce. Dopo il pisolo,  il primo assaggio di cibo extramaterno, una leccatina di yoghurt direttamente dal dito...questa sì che è vita!

"...la grandezza non conta; guarda me: giudichi forse me dalla grandezza? Non dovresti farlo infatti, perché mio alleato è la Forza, ed un potente alleato essa è!"




Ciao, alla prossima!

mercoledì 6 marzo 2013

Più Ridolini che Gattini

Andando e venendo da Pieve mi capita di non vedere i micetti per qualche giorno. L'effetto è come quello delle riprese accellerate: al mio rientro a Milano percepisco al volo le differenze, quanto son cresciuti, cosa hanno imparato di nuovo.
Ora hanno il tipico aspetto dei gattini delle fotografie classiche: capoccione, orecchie da diavoletto, sguardo attonito... 


"...I gattini inizieranno con il muoversi impacciatamente, quasi come se stessero nuotando appiccicati al pavimento.
A 18 giorni di età, i gattini cominciano a muovere i primi veri passi.
I cuccioli nascono incapaci di ritirare gli artigli, abilità che sviluppano intorno ai 27 giorni di età, cosa che già a 30 giorni li porterà a poter usare la lettiera." 


L'impressione è davvero buffa: più che essere impacciati, direi che vibrano nell'eseguire qualunque movimento. "Mielinizzazione non ancora completata delle cellule nervose", direbbe qualcuno ben informato. 
Unica eccezione i gesti legati alla suzione, qui non ci sono tentennamenti, quando è l'ora del rabbocco, dritti alla meta!


I progressi più entusiasmanti li compiono nella vita di relazione: lo sviluppo sensoriale consente loro di percepire con una buona precisione le cose, e  le capacità motorie che stanno acquisendo  li mette in grado di relazionarsi con esse. 

Da un paio di giorni mamma gatta si mette fuori dalla cuccia, ed emette un richiamo, un verso breve e chioccio. Dal canto loro, con un po' di fatica i piccoli escono, e cominciano ad esplorare il mondo!Iniziano a giocare goffamente tra di loro. Aggressioni, morsi e zampate - tutte cose per fortuna innocue -  che si risolvono  con grandi ruzzolamenti.




Insomma, prosegue la grande avventura. In questo periodo i micetti acquisiscono la capacità di relazionarsi in maniera equilibrata tra di loro e con gli esseri umani. Bisogna stare molto con loro, toccarli, lasciarsi guardare annusare esplorare.

Ma sono ancora così minuti e tontoloni che bisogna far attenzione, girando per casa. a dove si mettono i piedi!

martedì 26 febbraio 2013

Stanno arrivando!!!

C'è un momento, nello sviluppo di questi  gattini, che fa un po' da spartiacque. Diciamo intorno ai quindici - sedici giorni di vita, gattino più, gattino meno. Prima di quel momento si tratta di dolcissimi batuffoli che - l'ho già detto - non fanno altro che dormire e mangiare, dormire e mangiare. Adorabili tubi digerenti.



Ma poi aprono gli occhietti. Partono con due fessure, si capisce che non vedono ancora un tubazzo. E pian piano li aprono: guardano. E poi vedono.  Seguono i corpi che si muovono, ammiccano quando la luce diventa forte. 
Nel loro mondo di odori e di suoni entra la luce, il buio, il movimento; in altre parole, si aprono al mondo. Certo, per ora sono ancora ombre, ma stanno imparando ad essere gatti: stanno arrivando.



La prossima volta parleremo di queste piccole pesti... adesso - sebbene lo spirito cominci a diventare forte - la carne continua a essere ancora debole... e quindi, dobbiamo fare ancora tanta nanna.


lunedì 18 febbraio 2013

SetteGiorni

Settimana tranquilla per i micetti: continuano a mangiare e a dormire, come è giusto che sia. Crescono, chi di più e chi di meno - si notano già differenze nelle dimensioni tra di loro.
Sono due femmine (tricolori) e due maschi (arancio/bianco).
Soprattutto ammirevole la pazienza di mamma gatta. Sarà anche istinto, ma è veramente notevole la dedizione che mostra.


Credo che queste immagini rendano bene l'idea...

domenica 10 febbraio 2013

Ta-dah! I micetti sono qua!

Ta-dah!

I micetti sono qua!

Questa notte la gatta Mimì mi è venuta a svegliare: molto inquieta, chiedeva di starle vicino: era giunto il momento di mettere al mondo i suoi piccoli. Un po' di agitazione durante il travaglio, poi, appena uscito il primo, non ha avuto più esitazioni. Guidata da un sano istinto sapeva benissimo che doveva massaggiare i neonati con la lingua per farli respirare, eliminare il cordone ombelicale, accudirli. Tutto perfetto, anche in mezzo all'inevitabile trambusto del parto. Roba da manuale di ostetricia felina. Ripulita la cuccia, messa della biancheria pulita, li abbiamo lasciati tranquilli. E questa mattina, asciutti e puliti, mentre tettano senza sosta, sembrano la reclàme della colazione della famiglia felice del... "MICINO BIANCO"!
MIMI' ALLATTA
UNS

DUAS
TRES
QUATE
Di bianchi bianchi non ce n'è, pero! Tutti colorati, e piccoli...fanno quasi impressione da tanto son minuscoli, specie quando l'altro gatto di casa - quello da cinque chili e passa - si avvicina, curioso com'è, e balza subito all'occhio l'enorme differenza di dimensioni. Pesano pochi grammi, sono al mondo da dodici ore. Tettano, dormono, tettano, dormono con gli occhietti ben chiusi (cosa che gli evita il rischio di infezioni), si orientano perfettamente con gli altri sensi. Tutti insieme, vicini a mamma gatta, una presenza umana discreta, al riparo da predatori e altri pericoli, in un ambiente tranquillo e confortevole. Più avanti, in campagna, se ne andranno a giocare nei prati sotto lo sguardo vigile di mamma gatta. Una volta cresciuti, potremo rivivere l'incantesimo che ha ispirato un grande poeta:

Quando i miei occhi, attratti
Come da calamita, dolci si volgono
A quel gatto che amo
E guardo poi in me stesso,
Che meraviglia il fuoco
Di quelle pallide pupille,
Di quei chiari fanali,
Di quei viventi opali
Che fissi mi contemplano!



lunedì 28 gennaio 2013

PROGETTO OSTELLO

Nevica, nevica. E fa freddo. Ma qui si svolge un'attività febbrile...


Se siete arrivati su questo blog perché avete seguito il link che vi è arrivato per posta elettronica, forse già saprete qualcosa di questo progetto ostello. 

Se invece siete arrivati qui per caso, vi informiamo subito: da anni andiamo predicando che questa casa, già osteria e negozio unico della frazione, diventerà una struttura ricettiva, ma un po' diversa dalle solite. Per risparmiare tempo e fiato illustravamo l'idea facendo riferimento a quella magnifica esperienza che è Salecina, che abbiamo amato visceralmente, e che ci ha ispirato in questa impresa, tanto da definire questa nostra "cosa" come "la piccola Salecina dell'appennino".
L'avevamo chiamato ostello autogestito, e avevamo pure un sito, aggiornato con una flemma assoluta... In realtà i lavori sono stati molti, e andranno avanti ancora per un po'; ma sembra di vedere una piccola luce in fondo al tunnel, e quindi vogliamo cominciare: siamo pronti.

Primo passo: associarsi

Per prima cosa, costituiremo un'associazione, con lo scopo di raccogliere intorno a questo progetto  persone in grado di apprezzare questo "tipo particolare di vacanze", vissute nella consapevolezza di far parte di una comunità di persone che decide spontaneamente di passare del tempo libero insieme, ed è disposta a condividere le incombenze e le responsabilità che l'appartenere a questa comunità comporta. E soprattutto anche di condividere i piaceri che discendono dall'appartenere a una comunità di persone libere, che si riconoscono come tali.

 Dove si trova e come sarà l'ostello


L'ostello si trova in Valtaro, medio appennino, a metà strada tra Parma e La Spezia. Comune Valmozzola, frazione Pieve di Gusaliggio. E' la vecchia locanda del paese, che fungeva anche da negozio. Verrà gestito come casa per ferie, formula che consente di snellire alcuni passaggi burocratici e gestionali, e soprattutto lascia possibile l'impegno diretto degli ospiti nella sua gestione. Ad esempio, chi sa cucinare potrà metter mano ai fornelli e preparare per tutti; chi non se la sente darà una mano riordinando... chi sa far qualcosa d'altro - ballare, cantare, andare a funghi, giocare a tressette, recitare poesie - potrà (tentare di) coinvolgere gli altri ospiti in queste attività.
Massima libertà, quindi, nel rispetto del minimo di regole per la buona convivenza; e una gestione aperta a tutti.

Quanto costa

Chi usufruirà della struttura pagherà un'importo che verrà destinato alla copertura delle spese vive, alla retribuzione del lavoro di chi sarà presente perché tutto questo possa andare avanti - non bastando il solo lavoro volontario degli ospiti - e per la costituzione di un piccolo fondo per la manutenzione ordinaria della struttura e per far fronte ad eventuali imprevisti, e magari anche per intraprendere qualche azione concreta nel sociale o per l'ambiente (un'associazione non può, per legge, e giustamente, conseguire un profitto. Anche al suo scioglimento gli eventuali disavanzi devono essere impiegati a beneficio della collettività).



Chi fa tutto questo

In realtà il grosso del lavoro fin qui è stato quello di mettere la casa nelle condizioni di poter diventare una struttura ricettiva in regola. Manca ancora "un po'" di lavoro, ma probabilmente entro l'anno dovremmo finire la grossa parte degli interventi, così da poter consegnare la casa all'associazione perché ne inizi finalmente la gestione. Per ora ci limitiamo a organizzare qualche attività, a cui possano partecipare tutti i soci. Useremo la Rete per tutte le comunicazioni, a partire da questo blog che dovrà raccogliere le idee e le opinioni, i suggerimenti, le critiche, gli apprezzamenti e le adesioni: il posto virtuale dove incontrarsi anche quando non si è nel posto reale.  E poi il sito "istituzionale", adatto alla presentazione all'esterno e a dare le informazioni più dirette a chi è interessato.